Contesteco 2022

Siamo lieti di comunicarVi che la Giuria Qualificata di Contesteco, il contest d'arte e design sostenibile + eco del web ha finalmente scelto gli artisti finalisti dell'edizione 2022 del contest!

Con grande soddisfazione da parte degli organizzatori, ancora una volta sono state davvero tante le richieste di iscrizione a Contesteco, che per l'edizione 2022 ha scelto di omaggiare - nel centenario della sua nascita - il poeta e scrittore Pier Paolo Pasolini, un uomo che ha saputo non solo raccontarci i cambiamenti del nostro Paese, ma che attraverso la sua attività di intellettuale ha mostrato una straordinaria sensibilità per le questioni ambientali, facendoci riflettere sul rapporto tra uomo e natura.
Il legame tra arte e sostenibilità viene espresso con straordinaria creatività dagli artisti finalisti di Contesteco 2022, per mezzo di opere realizzate con materiale di scarto, racconti, saggi, cortometraggi, fotografie, complementi d'arredo e di moda artistici. 

Non resta che conoscere i nomi degli artisti finalisti dell'edizione 2022 di Contesteco, il contest d'arte e design sostenibile + eco del web, della Categoria Professionisti e della Categoria Appassionati d'arte

Scopri qui chi sono!

Con la scelta degli artisti finalisti e delle loro opere creative, si conclude la prima fase di Contesteco. L'appuntamento ora è per Sabato 2 Luglio con l'inaugurazione dell'esposizione delle opere nella splendida ed accogliente cornice del Centro Commerciale Euroma 2 in Viale Oceano Pacifico, 83 - Piano 1, che proseguirà fino a Domenica 11 Settembre tutti i giorni dalle ore 10.00 alle ore 21.00 circa.

Il progetto, promosso da Roma Capitale - Assessorato alla Cultura, è vincitore dell'Avviso Pubblico triennale "Estate Romana  2020 – 2021 – 2022" curato dal Dipartimento Attività Culturali ed è realizzato in collaborazione con SIAE.


Fai la differenza, c’è .. Il Festival della Sostenibilità presenta CONTESTECO 2022, il contest d'arte e design sostenibile online + eco del web, che, anche questa stagione, rilancia un concorso online in cui artisti e appassionati potranno attraverso il web proporre opere d’arte e di riciclo creativo, foto, corti e tutto quello che possiamo definire linguaggio universale dell’arte dedicato a creare una cultura della sostenibili’.

Il contest si concluderà il 21 settembre 2022, con la pubblicazione della classifica finale, l’indicazione dei vincitori e la consegna dei riconoscimenti, che si svolgerà con una kermesse conclusiva in una delle splendide sale dello Spazio Field Brancaccio.
Da Luglio a Settembre tuttavia le opere partecipanti al contest verranno esposte nello spazio diffuso del Centro Commerciale Euroma 2, nel rispetto delle regole di distanziamento sociale che saranno previste per le iniziative culturali e, in particolare, per l'esposizione di opere creative.

Ricordiamo che attraverso il contest, professionisti dell’arte o semplici appassionati hanno potuto raccontare, grazie all’obiettivo della propria macchina da presa, lo zoom della propria fotocamera o le proprie capacità creative, i temi del recupero e del riciclo dei rifiuti, quelli della conoscenza e utilizzo delle fonti d’energia alternative, pulite e rinnovabili, nel rispetto e a tutela della natura, del territorio e dell’ambiente in generale.
Questa stagione, a 100 anni dalla nascita di Pier Paolo Pasolini, CONTESTECO rende omaggio a Lui e al Suo pensiero visionario, 
che ha saputo essere precursore nel comprendere che ci fosse bisogno di un percorso di sviluppo “sostenibile”, 
che coinvolgesse non l’individuo, ma l’intero genere umano. Dalla convinzione profetica del Maestro, che antepone il progresso allo sviluppo, all’attuazione del grande progetto sociale e planetario dell’Agenda 2030, 
parte l’assunto per partecipare al contest di questa stagione.

Infatti il requisito richiesto per partecipare a questa edizione 2022 è realizzare un’opera che riispetti il seguente concept:

UNO SGUARDO AL FUTURO per RISVEGLIARE LE COSCIENZE;
PARTECIPARE AL CAMBIAMENTO; RAGGIUNGERE IL BENESSERE COLLETTIVO E INDIVIDUALE CON EQUITA’ E… IN MODO SOSTENIBILE!

“Credo nel progresso, non nello sviluppo."
(Pierpaolo Pasolini)

Gli scienziati hanno fissato una data, dopo la quale la Terra come la conosciamo noi oggi non esisterà più. 
Alcuni parlano del 2030.
Altri del 2035, altri ancora, più possibilisti, del 2050.
I pessimisti sostengono invece di averla ormai superata.

193 paesi membri dell’O.N.U. hanno stilato l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, un documento diviso in 17 sezioni rivolte a intervenire sui diversi e gravi problemi che il pianeta deve risolvere, tra cui quelli relativa alla tutela dell'Ambiente. Ma se volessimo concentrarci solo sui questi problemi sarebbe molto riduttivo: analisi approfondite, studi e comparazioni ci dicono, infatti, che se non verranno colmate le disparità e le disuguaglianze sociali il risanamento climatico NON SARA’ POSSIBILE.
Ci viene oggi chiesto un passaggio essenziale dall’educazione ambientale, orientata al puro contenuto ecologico, all’educazione allo sviluppo sostenibile, dove l’ambiente è considerato nella sua accezione più ampia, includendovi aspetti sociali, la difesa dei diritti umani e la dimensione trasformativa e inclusiva dell’educazione.
È, quindi, necessaria un’educazione allo sviluppo sostenibile in cui le problematiche ambientali siano considerate in stretta relazione con quelle sociali, economiche e culturali. 

"Credo nel progresso, non nello sviluppo". 
dice Pierpaolo Pasolini durante un’intervista televisiva nel 1973. Questa riflessione faceva parte di un lungo discorso “Gli scritti corsari” dove già anticipava senza saperlo il concetto di sviluppo sostenibile così come lo intendiamo noi oggi.
Secondo Pasolini, il progresso inteso come potenziamento della condizione degli esseri umani e miglioramento continuo, condiviso e attento ai bisogni di tutti, si contrappone alla concezione di sviluppo inteso in termini meramente economici.
Pasolini constatava uno scarto tra gli interessi della politica e quelli della comunità. La politica aveva dimostrato di essere ben lontana dal farsi carico del bene comune e della società. L’originalità di Pasolini sta nell’attacco allo “sviluppo” e nell’affermazione eretica secondo cui lo sviluppo economico e l’industrializzazione, di per sé, non sono portatori di progresso, ma anzi di “degradazione antropologica”.

E' per questo, che in occasione dei 100 anni dalla sua nascita, CONTESTECO 2022 - il contest d'arte e design sostenibile online + eco del web - vuole omaggiare il filosofo, il poeta, lo scrittore, il regista... l'artista che più di tutti in modo contemporaneo ha saputo utilizzare i linguaggi universali dell'Arte e raccontare una società piena di contraddizioni; e, soprattutto, vuole invitare gli artisti e gli appassionati d'arte a interpretare questo concept a LUI dedicato: 


UNO SGUARDO AL FUTURO per RISVEGLIARE LE COSCIENZE;
PARTECIPARE AL CAMBIAMENTO; RAGGIUNGERE IL BENESSERE COLLETTIVO E INDIVIDUALE CON EQUITA’ E… IN MODO SOSTENIBILE!


Scoprite il regolamento, seguiteci ancora e partecipate, partecipate, partecipate!

"Credo nel progresso, non nello sviluppo".
“L’ansia del consumo è un’ansia di obbedienza a un ordine non pronunciato.
Ognuno sente l’ansia, degradante, di essere uguale agli altri nel consumare, nell’essere felice, nell’essere libero: perché questo è l’ordine che egli ha inconsciamente ricevuto, e a cui ‘deve’ obbedire, a patto di sentirsi diverso. 
Mai la diversità è stata una colpa così spaventosa come in questo periodo di tolleranza. […]"

C’è in Pasolini una “passione socratica”, c’è l’attenzione al risveglio delle coscienze, c’è un’ottica di profezia, denuncia e risveglio. Maestro e profeta.
Rileggendo i suoi scritti si rimane colpiti dalla loro intatta forza espressiva e comunicativa, dalla loro resistenza al tempo. Il fatto stesso che alcune sue parole-chiave – fra cui “non vi è sviluppo senza progresso” – siano diventate di senso comune è una ulteriore prova dell’attualità della sua analisi, centrata sulla critica al consumismo, percepito e vissuto come un “cataclisma antropologico”.

SOSTENIBILITA’ è la parola, che insieme a SVILUPPO – inteso non in termini industriali/tecnologici – rappresenta il nucleo intorno a cui si dipana l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile.
Abbiamo bisogno della Pace.
Abbiamo bisogno di appiattire le disuguaglianze.
Abbiamo bisogno di fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e opportunità di apprendimento per tutti.

Garantire entro il 2030 che tutti i discenti acquisiscano la conoscenza e le competenze necessarie a promuovere lo sviluppo sostenibile, anche tramite un’educazione volta ad uno sviluppo e uno stile di vita sostenibile, ai diritti umani, alla parità di genere, alla promozione di una cultura pacifica e non violenta, alla cittadinanza globale e alla valorizzazione delle diversità culturali e del contributo della cultura allo sviluppo sostenibile.
Non è un percorso individuale, ma un progetto sociale.

Pasolini, infatti, fu sempre in prima linea, al fianco dei giovani da riscattare e del popolo, seppur manifestando contro quest’ultimo – colpevole di aver accettato i disvalori alienanti del neocapitalismo. Di qui la necessità di invocare uno sviluppo economico-sociale che consideri al suo interno i principi del progresso ma ancorati al bene comune, al benessere individuale e collettivo, all’equità, oggi diremmo alla sostenibilità.

"Il consumismo consiste infatti in un vero e proprio
cataclisma antropologico: e io vivo, esistenzialmente, tale cataclisma
che, almeno per ora, è pura degradazione:
io vivo nei miei giorni, nelle forme della mia esistenza, nel mio corpo.
Poiché la mia vita sociale borghese si esaurisce nel lavoro,
la mia vita sociale in genere dipende totalmente da ciò che è la gente. […]
È da questa esperienza, esistenziale, diretta, concreta, drammatica, corporea,
che nascono in conclusione tutti i miei discorsi ideologici”. 

Quel senso idealistico pasoliniano, quell’occhio dolente per ciò che deturpava la società di cui egli aveva bisogno è la meccanica di osservazione che chiediamo agli artisti nella nuova edizione di CONTESTECO 2022 il concorso online di Arte e Design + eco del web che quest’anno vuole celebrare a 100 anni dalla sua nascita Pier Paolo Pasolini.

Poeta, regista, scrittore, pittore, saggista e ancora comunista, eretico, omosessuale, diverso. Pasolini non era convenzionale e tutto ciò che non è convenzionale veniva tagliato via, non accettato in nessun modo.
Le sue parole hanno a lungo diviso e fatto pensare. Utopista nel cercare di cambiare la società italiana. Una diversità, la sua, pagata con una vita passata sempre nel mirino, sempre esposto, sempre sotto giudizio. Ma lui era in grado di vedere, con gli occhi della poesia. 
Cosa deturpa la città, la società, il panorama…
Cosa l’Uomo non riesce a preservare non solo nel profondo nell’essenza delle cose, ma nemmeno nel senso esteriore della visione.
È per tutto questo che chiediamo agli artisti e appassionati d'arte un manifesto di denuncia verso ciò che omologa e rende tutto uguale e confondibile. 

Una visione - e revisione - che con la propria opera riesca a evidenziare quello sforzo "comunitario" che la specie umana deve fare per arrestare il processo di distruzione naturale planetaria a cui stiamo andando incontro a folle velocità. 
Chiediamo manifesti di cultura, messaggi di risveglio, opere di educazione che colmino il divario della disuguaglianza educativa… forniscano possibilità di una partenza ai blocchi che sia uguale per tutti… quella si uguale, ma che non tolleri l’omologazione e il consumismo insensato e irragionevole.
Se non riusciamo a percepire ciò che disturba gli occhi, ciò che deturpa il paesaggio, è difficile che riusciremo a comprendere quanto nel profondo la Terra stia avendo una trasformazione irreversibile e incapace di ritorno.

"Io sono una forza del Passato.
Solo nella tradizione è il mio amore.
Vengo dai ruderi, dalle chiese,
dalle pale d'altare, dai borghi
abbandonati sugli Appennini o le Prealpi,
dove sono vissuti i fratelli.
Giro sulla Tuscolana come un pazzo,
per l'Appia come un cane senza padrone.
O guardo i crepuscoli, le mattine
su Roma, sulla Ciociaria, sul mondo,
come i primi atti della Dopostoria,
cui io assisto, per privilegio d'anagrafe,
dall'orlo estremo di qualche età
sepolta." (B, I, 619)

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